Visual Communication:
come l’immagine racconta una storia

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02 Febbraio 2022

La capacità di comunicare correttamente è alla base di qualsiasi rapporto umano.
Ma vi svelerò un segreto: le parole non sono il mezzo più efficace per trasmettere un messaggio.
La visual communication (o comunicazione visiva) è la risposta per migliorare la qualità del processo comunicativo.

L’immagine rappresenta uno strumento attraverso il quale si attiva la comunicazione. Di per sé, “comunicare” sembra un processo estremamente naturale, che non richiede un particolare sforzo.
In realtà, si tratta di trasmettere un’idea, una serie di informazioni da un corpo all’altro, con i dovuti ostacoli del caso: ambiente, rumore, le diverse attitudini degli interlocutori e la loro insita (in)capacità di ascolto.

L’immagine riesce ad aggirare questi ostacoli agevolmente e, se sapientemente studiata, anche a creare una profonda connessione con il pubblico, ad attivare la sfera delle emozioni in maniera diretta.
Superando le leggi della logica, l’immagine innesca il processo di ancoraggio, in cui la mente avanza per associazioni.
Il risultato? Il visual semplifica il messaggio, arriva dritto all’inconscio e riemerge in veste di emozione.

 

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Ma come si crea un buon visual?

Sarebbe fantastico ricevere qualche dritta dai grandi del passato che sull’arte e sulle immagini hanno fondato la loro esistenza e che hanno profondamente segnato la storia con le loro opere.
Sicuramente Leonardo, Michelangelo, Botticelli o Caravaggio (solo per citarne alcuni) avrebbero degli ottimi consigli da dispensare in merito alla potenza delle immagini e alla loro capacità di suscitare emozioni.
Tuttavia, seppur partendo dagli stessi principi, la visual communication nasce in un’epoca in cui rapidità ed immediatezza sono le due parole d’ordine per eccellenza.

Questo tipo di comunicazione, che sembra far leva sull’uso esclusivo delle immagini, in realtà segue delle regole fondamentali che guidano la creazione e la scelta del visual più adatto. Vediamo quali sono.

L’uso del colore

Uno dei pilastri fondamentali del linguaggio visivo è riconoscere le potenzialità del colore e la loro valenza sul piano psicologico nella trasmissione e nella ricezione del messaggio. La mente avanza mediante processi associativi e attribuisce un determinato significato a ciò che sperimenta con i sensi secondo le leggi percettive. Pertanto, specifiche combinazioni di colori possono influenzare in modo decisivo la risposta del pubblico.

Ordine e gerarchia

Tutto ciò che ha una certa grandezza viene riorganizzato e gestito dallo sguardo secondo i principi gerarchici dello scanpath. Per assecondare questo naturale bisogno di ordine, ciò che è più rilevante deve essere anche più grande. Questo approccio garantisce che l’informazione principale sia trasmessa in modo diretto ed immediato.

Spazio bianco

Siamo ben lontani dall’horror vacui. Anzi, anche il blank space è comunicativo. Contribuisce a creare armonia ed equilibrio nel progetto grafico, a dare più spazio ad un punto focale nell’ottica della visual communication oppure a stabilire una pausa, un attimo di respiro.

Perché la visual communication è importante?

L’immagine stimola le emozioni e le sensazioni legate ad ogni individuo e capire quali siano quelle più pregnanti permette che il messaggio abbia una presa maggiore.

Le immagini funzionano perché:

  • Il 93% di tutta la comunicazione umana è visual perchè filtrata attraverso i nostri occhi
  • Il 90% delle informazioni elaborate dal cervello è visual
  • Il cervello impiega pochissimo tempo per elaborare un’immagine
    (13 millisecondi, per essere precisi)
  • L’ 80% delle persone ricorda quello che vede
    (il 10% ciò che sente, il 20% ciò che legge)
  • La mente elabora le immagini 60.000 volte più velocemente del testo

Video, gif, infografiche, visual ad sono solo alcune declinazioni di questa forma di comunicazione.
La visual communication assicura che il messaggio sia trasmesso chiaramente, sebbene dia il giusto spazio alla libera e soggettiva interpretazione delle immagini, garantisce un’esperienza condivisa e ha un grande impatto sulla memoria visiva dei fruitori del messaggio.

 

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