Brand Identity:
l’importanza del logo

“Il mio fratellino ed io ci abbiamo pensato per ore. Quale poteva essere il modo più giusto per spiegare la nostra idea? Abbiamo tirato fuori i pastelli e ci siamo messi all’opera. Abbiamo disegnato un grosso limone giallo con su scritto Limo-nata e lo abbiamo attaccato al nostro chioschetto di cartapesta”.

Il logo è come un bel sorriso, un ottimo biglietto da visita. Rappresenta tutto ciò che osserviamo al primo impatto, il primo incontro tra consumatore e brand. Per questo motivo, è importante che sia progettato avendo bene in mente dei requisiti fondamentali nel processo di costruzione della brand identity. Ma procediamo con ordine.
Infatti, prima di parlare del logo e delle sue caratteristiche, bisogna chiarire un aspetto fondamentale: la differenza tra brand identity e brand image. Anche se spesso sono utilizzati come sinonimi, i due concetti sono complementari, ma comunque diversi.
La brand identity traduce l’immagine che l’azienda vuole che sia trasmessa al consumatore ed implica perciò un’azione attiva da parte dell’azienda stessa.
La brand image invece rappresenta la percezione del marchio da parte del consumatore che vi si accosta e si costruisce sulla base della fedeltà del cliente al brand, alla sua popolarità e al suo grado di qualità. Dunque, è chiaro che un’immagine del marchio risulta affidabile grazie ad una identità di brand ben strutturata e di successo.
Ed è a questo punto che entra in gioco il logo come parte integrante della brand identity. Il suo obiettivo è semplice: trasmettere lo spirito dell’azienda nella maniera più diretta e chiara possibile, in modo da rendere il marchio riconoscibile per i consumatori.
Ma non basta.
Il logo ha anche la funzione di trasmettere fiducia e credibilità ai clienti, in modo che sia la chiave di lettura per identificare la qualità dei prodotti o dei servizi che sono ad esso associati.
Quali sono le caratteristiche
del logo?
Perché sia efficace, un logo deve suscitare sentimenti positivi. So che può sembrare banale, ma l’affidabilità del brand passa soprattutto attraverso un’immagine che sia in grado di ispirare ottimismo. Tutto il bagaglio di valori deve essere condensato in una formula semplice, oserei dire essenziale, per favorire la memorizzazione dell’immagine nella mente dei consumatori. Anche l’uso dei colori, delle linee e degli spessori è di vitale importanza per veicolare il giusto messaggio verso l’audience.
In aggiunta, il logo deve essere originale e flessibile: anche se ne vengono alterati i colori, anche se viene stampato, posizionato su carta oppure online.. insomma, anche se declinato in diversi modi e contesti, il logo rimane e deve rimanere riconoscibile.
Il logo non è solo il nome dell’azienda, ma può essere anche un pittogramma o un pay-off, ovvero una frase brevissima a cui si associa il marchio ed è tendenzialmente la parte del brand più incline al cambiamento.
Tutto facile, no?
Per l’ideazione di un logo, siamo ormai ben lontani dal lampo di genio, a maggior ragione se consideriamo l’immensa quantità di immagini e di icone che vediamo ogni giorno. La progettazione del logo è una fase delicata, non improvvisata, il prodotto di una analisi approfondita del marchio, dello spirito di un’azienda e dei suoi obiettivi. Ogni brand ha diverse caratteristiche, ma bisogna focalizzarsi su quelle più distintive che il logo deve comunicare.
Non si tratta più soltanto di un’azienda che vende un prodotto o un servizio. Quando si crea un logo, l’azienda decide di rappresentare un messaggio unico e di trasmettere valore ai consumatori.
Il logo costituisce il primo passo nell’iter di realizzazione e rafforzamento di un marchio e resta intatto nella sua identità e nei valori che riflette.
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